Il riconoscimento dell’IMA, ancora in evoluzione, si basa sull’analisi del tratto ST. Questo può essere:
- sopraslivellato a convessità superiore maggiore o uguale a 1mm
- sottoslivellato orizzontale maggiore o uguale a 1mm.
Localizzazione:
- IMA settale: alterazioni del tratto ST in V1 e V2
- IMA anteriore: alterazioni del tratto ST in V3 e V4
- IMA laterale basso: alterazioni del tratto ST in V5 e V6
- IMA laterale alto: alterazioni del tratto ST in D1 e aVL
- IMA inferiore o diaframmatici: alterazioni del tratto ST in D2, D3 e aVF.
Spiegazione: l’infarto miocardio è conseguenza dell’occlusione acuta di una coronaria per un trombo sviluppatosi a livello di una stenosi aterosclerotica. L’occlusione di un ramo coronario provoca l’ischemia dell’area miocardia da esso per fusa.
Ischemia transmurale provoca sopraslivellamento del tratto ST a convessità superiore
Ischemia subendocardica provoca sottoslivellamento orizzontale del tratto ST.
Le alterazioni del tratto ST sono limitate alle derivazioni prospicienti l’area ischemica.
L’occlusione dell’arteria discendente anteriore provoca ischemia transmurale o subendocardica nel setto e/o nella parete anteriore
L’occlusione del ramo marginale ottuso provoca ischemia nella parete laterale alta (D1 e aVL) e/o bassa (V5 e V6).
L’occlusione della coronaria destra provoca ischemia nella parete inferiore del ventricolo sinistro (D2, D3 e aVF o almeno in due di queste).
Se l’ischemia persiste ininterrottamente per almeno 30minuti una parte o tutta l’area ischemica andrà in necrosi e compariranno le alterazioni tipiche dell’infarto stabilizzato (onda Q patologica)
Quando compare la necrosi i segni di ischemia si attenuano o scompaiono gradualmente. La persistenza di sopra o sottoslivellamento di ST dopo settimane dall’episodio acuto può indicare lo sviluppo di aneurisma nella zona infartuata.
Le alterazioni del tratto ST devono indurre il sospetto di ischemia miocardia in atto e quindi di IMA acuto, il sospetto è forte se lo slivellamento è associato a dolore toracico di tipo anginoso e il paziente ha età superiore ai 40 anni. Tuttavia le alterazioni del tratto ST non sono specifiche di cardiopatia ischemica.
Il sopraslivellamento diffuso in quasi tutte le derivazioni deve far sospettare la presenza di pericardite soprattutto se il paziente è molto giovane e non ha fattori di rischio coronarico. Sopraslivellamenti non ischemici del tratto ST si possono osservare in blocco di branca sinistro, embolia polmonare massiva in pazienti con cardiomiopatioa aritmogena del ventricolo destro. Nel giovani maschi adulti non è raro trovare all’ECG lievi sopraslivellamenti ST nelle derivazioni precordiali.
Sottoslivellameti persistenti limitati alle derivazioni di sinistra in soggetti con ipertensione arteriosa o valvulopatia aortica suggeriscono la presenza di ipertrofia ventricolare sinistra.
Sottoslivellamenti non ischemici si associano a blocco di branca sinistro, destro, terapia con digitale o altri farmaci e iperkaliemia.