E’ una malattia infiammatoria delle vie aeree che causa, in soggetti predisposti, episodi ricorrenti di respiro sibilante, respiro corto, costrizione toracica e tosse, particolarmente di notte e al primo mattino. Questi episodi sono spesso associati ad un’ostruzione bronchiale diffusa, anche se variabile di intensità, che spesso è reversibile sia spontaneamente che dopo trattamento. L’infiammazione causa anche un incremento dell’iperreattività bronchiale ad una varietà di stimoli. I celebri attacchi asmatici sono caratterizzati da broncospasmo che, se persiste senza periodi di remissione, può evolvere in male asmatico.
EZIOLOGIA: la malattia è in costante aumento specie nelle nazioni ad alto tenore di vita. Colpisce prevalentemente il sesso maschile in una fascia d’età compresa tra i 6 e i 14 anni ed ha un’eziologia prevalentemente allergica sostenuta da una reazione IgE-mediata. Gli allergeni frequentemente responsabili degli episodi asmatici sono:
- dermatofagoidi ( i comuni acari della polvere)
- pollini ( parietaria, graminacee, betulla, ….)
- animali (cani, gatti)
Esistono inoltre forme di asma professionale da sostanze inorganiche o farmaci (aspirina). In corso di scompenso cardiaco si possono verificare crisi di broncospasmo dovute all’inibizione dell’interstizio: il fenomeno viene definito dispnea parossistica notturna (comunemente nominato asma cardiaco).
PATOGENESI: la principale caratteristica di tale malattia è l’iperreattività bronchiale dovuta ad un’abnorme risposta spasmogena della muscolatura liscia delle vie aeree conseguente ad una serie di stimoli irritativi. Il grado di risposta è influenzato da diversi fattori sia endogeni che esogeni. I principali meccanismi patogenetici sono:
- squilibrio della regolazione nervosa della motilità bronchiale
- alterazioni della sintesi dell’acido arachidonico
- aumentata degranulazione mastocitaria
- alterazione della parete bronchiale a seguito del processo flogistico
I fattori scatenanti e aggravanti sono molteplici: si passa da una base genetica allo stile di vita passando dalla produzione di numerose citochine che stimolano la secrezione di muco ed esasperano l’iperreattività bronchiale aspecifica.
Nell’asma allergica, il fattore scatenante è il contatto con dell’allergene con le specifiche IgE adese ai mastociti che rilasciano istamina e sostante chemiotattiche che richiamano in situ linfociti ed eosinofili.
CLINICA: l’esordio asmatico può essere preceduto da rinite, congiuntivite e i classici sintomi tipici dell’allergia. L’attacco asmatico è caratterizzato prevalentemente de: dispnea, tosse e respiro sibilante. La tosse si presenta inizialmente secca e stizzosa per poi acquisire caratteristiche produttive; la dispnea è prevalentemente espiratoria e presenta fischi e sibili diffusi. L’asma può essere classificata in 4 stadi:
- lieve intermittente
- lieve persistente
- moderata
- grave
può infine evolvere nel male asmatico dove compaiono ipossemia, ipercapnia, acidosi respiratoria, e quindi insufficienza respiratoria acuta fino alla morte.
TERAPIA: i farmaci di fondo sono gli steroidi e in caso di attacco acuto vanno somministrati broncodiltatori inalatori.
NOTE: studi recenti hanno dimostrato un’aumento della probabilità di sviluppare asma in soggetti affetti da rinite allergica.