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sabato 31 dicembre 2011


Tossinfezione da Clostridium botulinum

C. botulinum è un bacillo Gram-positivo, anaerobio e sporigeno di cui si conoscono sette tipi.
L’intossicazione nell’uomo è prodotta dai tipi A,B,E
Le spore si trovano largamente presenti nel suolo e nelle acque.
Gli alimenti sia di origine animale sia vegetale possono essere contaminati all’origine o durante la loro preparazione.
Poiché la moltiplicazione del C. botulinum causa modificazione dei caratteri organolettici degli alimenti e produzione di gas, è norma elementare di prudenza distruggere le conserve alterate, le scatole metalliche rigonfiate ed i barattoli di vetro con i coperchi sollevati.
La tossina botulinica è termolabile ed è distrutta dopo 15 minuti di ebollizione.
La tossina botulinica agisce sulle sinapsi e sulle placche neuromuscolari ostacolando la liberazione di acetilcolina.

- Sorgenti di infezione: i pochi casi di botulismo (circa 20 casi all’anno) che si verificano in Italia sono causati da alimenti conservati di produzione domestica o piccolo-artigianale (ortaggi e funghi sottolio, pesci, carne)

- Incubazione : 12-36 ore

- Sintomi : midriasi, diplopia, ptosi palpebrale, disfagia, afonia, morte per paralisi respiratoria o cardiaca (circa 30% dei casi)

- Diagnosi : presenza della tossina nell’alimento residuo, nelle feci o nel siero

- Terapia: trattamento con siero antitossico, tanto più inefficace quanto più è tardivo, poiché è improbabile che la tossina già fissata ai recettori nervosi possa essere neutralizzata

lunedì 26 dicembre 2011


Tossinfezione da Clostridium perfringens (C. welchii)

C. perfringens o C. welchii è un bacillo Gram positivo, anaerobio e sporigeno che vive da commensale nel grosso intestino dell’uomo e degli animali. Di esso si conoscono cinque diversi tipi (A,B,C,D,E); i tipi enterotossici sono A,C,D, che producono una enterotossina termolabile con azione sulla mucosa intestinale simile a quella della tossina colerica.
Può accadere che negli alimenti sopravvivano delle spore termo-resistenti o che subito dopo la cottura si abbia una contaminazione.
Le spore sono presenti nelle feci dell’uomo e degli animali e si trovano diffuse nel suolo

- Incubazione : 8-24 ore

- Sintomi : dolori addominali, diarrea. In genere sono assenti vomito e febbre

La sintomatologia, per quanto preoccupante possa apparire all’esordio, si risolve in poche ore senza bisogno di alcun trattamento terapeutico e senza conseguenze.

- Sorgenti di infezione : carne

- Diagnosi : esame batteriologico dei residui dell’alimento e delle feci

mercoledì 21 dicembre 2011


Tossinfezioni da Stafilococchi (S. Aureus)

- Sorgenti di infezione : dolci o gelati alla crema o alla panna, formaggi, carni

- Portatori umani : pelle (piodermiti es. foruncoli, paterecci) e mucose (es. naso tramite secrezioni nasali)

- Incubazione : 2-3 ore, ma può andare da 1 ora a 7 ore

- Sintomi : nausea, vomito, dolori addominali (diarrea), manca la febbre perché non vi è una infezione

Se la temperatura degli alimenti è quella ottimale di 30-40°C, i microrganismi si moltiplicano rapidamente fino a raggiungere in poche ore il numero di 10 alla sesta-10 alla nona per grammo.
Sono sufficienti pochi microgrammi di enterotossina per provocare manifestazioni tossiche; la cottura, pur uccidendo i batteri, non inattiva l’enterotossina.
L’enterotossina agisce a livello del SNC sul centro del vomito.
Si conoscono cinque diverse enterotossine (A,B,C,D,E) che sono molto resistenti ad agenti fisici (termostabili) e chimici.
Come altri agenti di tossinfezioni, gli stafilococchi enterotossici non alterano i caratteri organolettici degli alimenti. Anzi, l’alterazione prodotta dai microrganismi saprofiti ostacola la loro moltiplicazione a causa dell’abbassamento del pH (es. creme inacidite).

Per quanto violenta possa apparire la sintomatologia, essa è in genere di breve durata ed il malato si riprende nel giro di poche ore o di 1-2 giorni. Solo eccezionalmente si può avere un decorso più grave, in soggetti in cattive condizioni di salute.

- Diagnosi: la dimostrazione della capacità di produrre enterotossina fornisce la prova definitiva che gli stafilococchi isolati dai malati e dall’alimento sono i responsabili della tossinfezione.
L’enterotossina può essere anche direttamente cercata dai residui dell’alimento nel caso in cui gli stafilococchi siano stati uccisi dalla cottura.

- Prevenzione: evitare contatto con alimenti da parte di coloro che sono affetti da piodermiti e da lesioni ed escoriazioni delle mani

venerdì 16 dicembre 2011


Tossinfezioni da Salmonelle

Il processo enteritico si manifesta in genere in maniera brusca e violenta in rapporto all’elevata carica batterica introdotta con l’alimento contaminato; si possono contare fino a parecchi milioni di batteri che invadono la mucosa del tenue e del colon e vi si riproducono determinando la sintomatologia della flogosi acuta.

- Incubazione: il periodo di incubazione è in genere di 12-24 ore, ma può andare da poche ore a 48 ore in rapporto all’entità della carica batterica introdotta

- Sintomi : malessere generale, febbre, cefalea, vomito, diarrea, dolori addominali, ipotensione, polso piccolo e frequente

Negli adulti la guarigione si ha in pochi giorni con sola terapia sintomatica. Nei bambini e negli anziani il decorso può essere più grave. In alcuni casi, più spesso nei bambini, si può avere penetrazione in circolo dei batteri con quadro settico generalizzato. Le complicanze settiche a distanza comprendono meningiti, otomastoiditi, osteomieliti, ecc.
E’ piuttosto abituale negli episodi epidemici tossinfettivi che la sintomatologia insorga contemporaneamente in più persone che hanno in comune l’aver consumato lo stesso alimento.

- Sorgenti di infezione: poiché gli animali costituiscono il serbatoio naturale delle salmonelle, i cibi più frequentemente implicati sono di origine animale (pollame, carni suine, bovine e ovine, uova, creme)
La presenza di salmonelle può essere accertata con frequenza relativamente elevata nelle carni fresche; si tratta, tuttavia, di cariche batteriche modeste, facilmente distrutte durante la cottura, ma che possono raggiungere livelli elevati se concorrono favorevoli condizioni tra cui la permanenza alla temperatura ambiente, che facilita la moltiplicazione batterica tanto più quanto è vicina a 30-40°C.
In caso di grave contaminazione una cottura superficiale (es. hamburger) può lasciare sopravvivere un sufficiente numero di batteri che rapidamente si moltiplicano se l’alimento non è consumato subito ed è tenuto in caldo a temperature inferiori a 60°C (es. mense, rosticcerie, negozi di gastronomia).
Le uova di gallina sono frequentemente contaminate sulla superficie esterna del guscio; tuorlo ed albume possono essere contaminati già nell’ovidutto prima che si formi il guscio o possono contaminarsi durante la sgusciatura.

- Portatori umani : soggetti addetti alla produzione, preparazione o alla manipolazione di alimenti

- Superfici, contenitori, utensili contaminati

- Modalità di contaminazione dei cibi :
  1. macellazione ed eviscerazione se l’animale è portatore sano e si ha spandimento del contenuto intestinale
  2. manipolazione
  3. trasporto
  4. conservazione in ambienti contaminati

- Diagnosi: è solo quando si ha passaggio in circolo che l’emocoltura può dare esito positivo, altrimenti il batterio può essere isolato solamente dalle feci e dal vomito o dai residui alimentari

- Prevenzione:
  • profilassi delle salmonellosi negli animali e nell’uomo
  • evitare contatto diretto dell’alimento con le mani
  • conservazione degli alimenti a basse temperature
  • cottura a fondo degli alimenti
  • consumazione degli alimenti subito dopo la cottura o conservazione a temperature che impediscano la moltiplicazione batterica (al di sotto di 8°C o al di sopra di 63°C)

domenica 11 dicembre 2011


Igiene degli alimenti - tossinfezioni alimentari

Il termine “tossinfezione” è appropriato nelle manifestazioni provocate da Clostridium perfringens (azione patogena attribuibile all’attività combinata di tossine e dei microrganismi) e Vibrione parahaemolyticus (azione patogena attribuibile all’attività combinata di tossine e dei microrganismi), mentre nel caso di Clostridium botulinum e degli stafilococchi enterotossici si tratta in realtà di intossicazioni da esotossine; nel caso delle salmonelle, invece, si tratta di infezioni acute (danno prodotto dalla diretta aggressione che i batteri portano alla mucosa intestinale).
Tuttavia, l’espressione “tossinfezioni alimentari” può essere mantenuta perché riunisce un gruppo di sindromi caratterizzate dal fatto di essere trasmesse solo da alimenti e solo dopo che si è avuta, all’interno degli alimenti, una attiva moltiplicazione degli agenti responsabili, ben distinte dalle infezioni veicolate da alimenti (infezioni trasmesse per via oro-fecale).

Tossinfezioni alimentari

- Il periodo di incubazione è breve (da poche ore a 1-2 giorni)

- La sintomatologia è a carico dell’apparato gastroenterico, con l’eccezione del botulismo in cui è preminentemente neurologica

- Sviluppo di focolai epidemici fra coloro che hanno consumato l’alimento contaminato

- Sono necessarie elevate cariche batteriche raggiunte nell’alimento prima che esso sia ingerito

- Fattori che condizionano il verificarsi della tossinfezione : temperatura, pH, concentrazione salina, presenza o assenza di ossigeno, composizione dell’alimento (solo particolari alimenti costituiscono il substrato adatto all’attiva moltiplicazione)
- E’ necessario che il batterio trovi le condizioni migliori per potersi riprodurre fino a raggiungere una carica elevata

- Non hanno altre modalità di trasmissione (con l’eccezione delle salmonelle)

Infezioni veicolate da alimenti

- Il periodo di incubazione in genere è piuttosto lungo (settimane o mesi)

- Le manifestazioni cliniche sono molto diverse a seconda del microrganismo in causa

- Le infezioni si sviluppano anche con carica infettante relativamente modesta

- Alimenti vari possono fungere da veicolo degli agenti patogeni, senza che sia necessaria la moltiplicazione dei microrganismi nell’alimento prima della sua ingestione

- Trasmesse da acqua ed alimenti vari :
  • febbre tifoide e paratifoide (Salmonella typhi, S. paratyphi A,B,C, S. cholerasuis),
  • shigellosi (Shigella dysenteriae)
  • colera (Vibrio cholerae)
  • infezioni diarroiche (Shigella flexneri, S. sonnei, Escherichia coli, Campylobacter, Yersinia)

- Trasmesse da alimenti vari : salmonellosi (salmonelle)

- Trasmesse da acqua, alimenti vari, frutti di mare : epatite virale A (virus dell’epatite A)

- Trasmesse da latte e formaggi : brucellosi (Brucella melitensis, B. abortus)

- Possono trasmettersi anche con altre modalità : contagio diretto, contagio tramite veicoli diversi

Inchiesta epidemiologica

Quando si sospetta un focolaio epidemico di tossinfezione alimentare è necessario procedere nel più breve tempo possibile all’inchiesta epidemiologica per individuare l’alimento responsabile.
Ciò consentirà di prelevare campioni dai residui, per procedere agli esami di laboratorio atti ad identificare il batterio responsabile.
I controlli batteriologici vanno estesi anche al personale (secrezioni delle prime vie aeree, feci, piodermiti) ed all’ambiente (superfici, attrezzi di lavoro).
Va sottolineato che gli alimenti contaminati dai batteri patogeni responsabili di tossinfezioni non presentano, in genere, alterazioni dei caratteri organolettici che consentano di sospettarne la pericolosità (comunque le alterazioni organolettiche non sono in genere di per sé pericolose).

martedì 6 dicembre 2011


Igiene degli alimenti - adulterazione, sofisticazioni e contraffazioni

L’adulterazione è una operazione fraudolenta che consiste nel variare la composizione di un alimento senza peraltro effettuare aggiunte o sostituzioni (es. scrematura parziale del latte non dichiarata).

La sofisticazione è una modificazione della composizione di un alimento con sostituzione parziale di componenti dell’alimento stesso con altre di minor valore o anche con materiali di nessun valore nutritivo (es.aggiunta di acqua e zucchero al mosto d’uva per ottenere un maggior volume di vino).

La contraffazione si ha quando un alimento viene posto in commercio con una denominazione che non corrisponde alla composizione (es. margarina per burro, olio di semi per olio di oliva).

giovedì 1 dicembre 2011


Pancreatite acuta

E' un quadro particolarmente grave che presenta elevatissima mortalità; è perciò necessario un ricovero immediato, qualora esitino discreti sospetti in tal senso. Per rafforzare questa ipotesi diagnostica va indagata la presenza di litiasi biliare, di diabete, di obesità e l'abitudine all'abuso di alcolici. L'elemento clinico di maggior rilievo è costituito dal dolore violento, ad esordio rapido che raggiunge la massima intensità in epigastrio, talvolta anche in mesogastrio e/o nell'ipocondrio sinistro, irradiato a sbarra, grosso modo allo stesso livello anche dorsalmente. In fase terminale il quadro può simulare un infarto del miocardio o un'ulcera perforata, in questo caso mancano però i segni di aria libera in peritoneo; inoltre pur essendo il dolore di per sè grave, accentuato dalla compressione, manca a lungo la reazione peritoneale, il Blumberg permane negativo, mentre precoce e frequente risulta il vomito.