Fratture del collo chirurgico
Si verificano soprattutto nei soggetti anziani affetti da osteoporosi. Si associa a trauma indiretto: caduta sulla spalla, sul gomito, sulla mano. Può essere presente la scomposizione dei frammenti, consistente in una modesta angolazione, una vera e propria penetrazione del cilindro diafisario all’interno della spongiosa epifisaria, o una dislocazione del frammento distale verso il cavo ascellare. Se associata alla lussazione della testa omerale, si ha il quadro clinico della “frattura-lussazione della spalla”.
Sintomatologia:
- atteggiamento di difesa dell’arto
- tumefazione
- ecchimosi
- eventuale deformità “a colpo d’ascia”
- dolore
- scroscio
- impotenza funzionale
Complicazioni:
- rigidità articolare
- associazione alla lussazione
- vizi di consolidazione
Trattamento
• Se manca lo spostamento dei frammenti si immobilizza l’arto con un Desault o tutore per 20-25 giorni.
• Se è presente lo spostamento dei frammenti si procede alla riduzione e immobilizzazione per 30 giorni, oppure si opta per una osteosintesi endomidollare con chiodi di Rush.
• Se associata a lussazione, si procede all’intervento di riduzione cruenta e sintesi della frattura.

Fratture della grossa tuberosità
Sono molto più frequenti delle precedenti, e possono essere isolate o accompagnate anch’esse a lussazione. Sono prodotte da trauma diretto o per strappamento.
Sintomatologia:
- dolore locale
- impotenza funzionale
Trattamento
immobilizzazione in tutore o Desault per 20 giorni, ma se è presente una risalita della grossa tuberosità si rende necessaria la riduzione cruenta e la relativa osteosintesi del frammento.

Fratture del collo anatomico
Sono relativamente rare, e consistono in una decapitazione dell’omero. Spesso evolvono verso la necrosi avascolare della testa omerale.
Trattamento
Consiste nell’immobilizzazione in Desault o tutore per 25-30 giorni, preceduta da riduzione cruenta o incruenta a seconda del caso.

Fratture della testa dell’omero
Non sono molto frequenti; in genere sono limitate a infrazioni o infossamenti, ma esistono casi di fratture “da scoppio”.
Trattamento
Nel primo caso il trattamento consiste nell’ immobilizzazione in Desault o tutore per 30 giorni, in quelle da scoppio si deve provvedere alla rimozione chirurgica dei frammenti e alla sostituzione protesica della testa omerale.

Fratture della testa diafisi
Sono rappresentate dalle fratture comprese tra una linea passante sotto al collo chirurgico e un’altra passante 4 cm al di sopra dell’epitroclea e dell’epicondilo. Predilige i maschi adulti, e il trauma è generalmente diretto.
Sintomatologia:
- deformità angolare
- dolore intenso
- tumefazione
- ecchimosi
- motilità preternaturale
- impotenza funzionale
- accorciamento dell’arto
Complicazioni:
• lesione del nervo radiale: impossibilità di estendere la mano e le falangi prossimali (mano cadente) e abdurre il pollice; anestesia del lato esterno del dorso della mano e del pollice. E’ conservata l’estensione delle falangi distali comandata dagli interossei e lombricali innervati dall’ulnare.
• Esposizione
• pseudoartrosi
Trattamento:
immobilizzazione per 2-3 mesi preceduta, se esiste grave scomposizione dei frammenti, da trazione continua o dalla metodica del “gesso pendente”. In caso di interessamento del nervo radiale si procede a neurolisi o neuroraffia e alla sintesi della frattura.