I disturbi del sonno sono:
- insonnia
- ipersonnie (per abuso di sostanze eccitanti, derivati amfetaminici,..)
- alterazioni del ritmo sonno-veglia
- parasonnie (disturbi che compaiono nel sonno: sonniloquio, sonnambulismo, crampi, bruxismo, disfagia parossistica notturna, sussulti,..)
INSONNIA
È un problema importante. Un terzo della popolazione ha il sonno disturbato e la metà di questi si rivolge al parere di un medico. La terapia farmacologica dell’insonnia è una terapia sintomatica in un trattamento multidimensionale per brevi periodi. Le cause principali di insonnia sono i riposi diurni, i disturbi fisici come il dolore, il prurito, anomalie respiratorie come la dispnea ed eccessiva assunzione di caffeina (caffè, cocacola,..). A livello psichiatrico, la depressione causa risvegli precoci al mattino. Tutti gli psicostimolanti favoriscono l’insonnia per aumentata liberazione di noradrenalina (antidepressivi) e dopamina. Anche l’interruzione dell’assunzione di farmaci ipnotici può inibire il sonno.
La durata del sonno varia fisiologicamente con l’età: dorme più a lungo il bambino rispetto al giovane adulto e ancor più rispetto all’anziano.
La corteccia cerebrale viene attivata dal sistema ascendente. Le sostanze che attivano la vigilanza sono:
- noradrenalina (stimolando il recettore alfa1 adrenergico)
- la dopamina
- l’istamina
- il glutammato
- l’acetilcolina.
Attivano il sonno:
- il sistema gabaergico perchè va ad inibire l’attività dei sistemi che attivano la vigilanza
- la serotonina che è coinvolta nel sonno REM
- il sistema oppiaceo perchè è inibitorio
Gli stimoli sensoriali afferenti al SNC (rumore, luce,..) non facilitano la riduzione dell’attività del sistema attivante la vigilanza e quindi inibiscono il sonno. Un soggetto preoccupato fa fatica a dormire perchè c’è iperattivazione del sistema limbico che manda collaterali alla sostanza reticolare e alla corteccia. Non esiste il centro del sonno esiste però il centro della vigilanza scoperto da Giuseppe Moruzzi e Magun e identificato con la sostanza reticolare ascendente.
Devono venir somministrati ogni sera. Differenze:
- TRIAZOLAM (Halcion): ha emivita ultrabreve circa 2-4 h e quindi al mattino il soggetto non è sedato. Dopo le prime 3 notti -45% di veglia; dopo 2 settimane il farmaco alla stessa dose funziona molto meno (-17% di veglia) perchè il soggetto è diventato tollerante ma non solo, se il soggetto non prende più il farmaco alla sera l’insonnia si è aggrava (+60%).
- FLURAZEPAM (Flunox): ha emivita molto lunga. Nelle prime notti si ha -50% di veglia, dopo 4 settimane l’effetto è ancora ridotto (-43%) e alla sospensione del trattamento, siccome ha emivita molto lunga e i recettori si “ripuliscono” molto lentamente, è ancora efficace nel ridurre l’insonnia (-10%). Durante la giornata però il soggetto sarà sedato e meno reattivo e si riducono le attività percettive quindi è indicato in soggetti particolarmente ansiosi in cui si vuole una copertura per l’intera giornata.
Le B. possono essere usate nelle parasonnie perchè riducono la fase 3 e 4 del sonno e quindi riducono la probabilità che si manifestino dei fenomeni patologici o parafisiologici che insorgono in queste fasi del sonno ad esempio il sonnambulismo o i cosiddetti terrori notturni che sono sogni a contenuto terrifico (non sono gli incubi).
Tutte le B. a dose sufficiente sono ipnotiche e vanno somministrate di sera prima di coricarsi. Sono:
A emivita ultrabreve:
- TRIAZOLAM (Halcion)
- MIDAZOLAM (Ipnovel)
A emivita breve
- TEMAZEPAM (Euipnos, Normison)
- LORMETAZEPAM (Minias)
A lunga emivita:
- NITRAZEPAM (Mogadon)
- FLUNITRAZEPAM (Flunox).
Altri agonisti del recettore per le B. a struttura non benzodiazepinica: hanno emivita ultrabreve e hanno affinità per un sottotipo di recettore GABAa che contiene la subunità alfa di tipo alfa1 (sono selettivi per questo recettore). Sono:
- ZOLPIDEM (Stilnox: ne abusava la contessa Agusta) è una imidazopiridina
- ZALEPLON è una pirazolopiridina
- ZOPLICLONE è un ciclopirrolone
Anche gli antistaminici sono dotati di attività ipnotica.
Prima di prescrivere un ipnotico bisognerebbe stabilire la causa dell’insonnia e , quando possibile, trattare i fattori che l’hanno provocata (l’abuso di alcol può essere causa di insonnia). L’insonnia può essere:
passeggera: può comparire in persone che di solito dormono bene e può essere determinata da fattori esterni come rumore, cambiamento di lavoro, fuso orario. Se indicato, va somministrato un ipnotico a rapida eliminazione somministrandone solo 1 o 2 dosi.
a breve termine: spesso dipende da un disagio emotivo oppure da malattie gravi. Può durare poche settimane; un ipnotico può essere somministrato per non più di 3 settimane. È opportuno un uso intermittente con l’omissione di alcune dosi.
cronica: raramente beneficia degli ipnotici, meglio l’assunzione di antidepressivi prima di coricarsi.

Gli ipnotici dovrebbero essere prescritti per brevi cicli di terapia e vanno sospesi non appena possibile avvertendo il paziente che il sonno potrà risultare disturbato per alcuni giorni per fenomeno di rimbalzo. Nei bambini l’ipnotico può essere prescritto solo occasionalmente in caso di sonnambulismo ecc.. Negli anziani gli ipnotici dovrebbero essere evitati perchè rischiano di sviluppare effetti collaterali come atassia, confusione con maggior pericolo di cadute e fratture. Vanno quindi assunti a letto.