Sono alterazioni di tipo necrotico-degenerativo ad eziologia incerta che colpiscono uno dei vari nuclei epifisari od ipofisari durante l’accrescimento. Le principali sono:
LE OSTEOCONDROSI DELL'EPIFISI PROSSIMALE DEL FEMORE (malattia di Perthes): si sviluppano nei soggetti tra i 4 e i 12 anni soprattutto di sesso maschile a livello del nucleo epifisario prossimale del femore. Può comparire talvolta bilateralmente e decorre in maniera lenta (2-3 anni). Si distinguono due fasi: la prima è caratterizzata da degenerazione della cartilagine epifisaria (vasi sanguigni stenotici), sinovite linfoplasmacellulare, necrosi e frammentazione dell’osso spongioso subcondrale; la seconda da schiacciamento e deformità del nucleo epifisario, accorciamento e ingrossamento del collo femorale, spianamento “ a fungo” della testa del femore.
sintomatologia:
- dolore all’anca con irradiazione al ginocchio
- claudicazione di fuga
- adduzione e rotazione esterna dell’arto
- ipotrofia del quadricipite femorale
quadro radiografico: classificazione di Herring in base alla proiezione antero-posteriore del bacino:
- gruppo A: lo spessore del terzo laterale del nucleo epifisario malato è uguale a quello del lato sano
- gruppo B: lo spessore del terzo laterale del nucleo epifisario malato è ridotto ma non inferiore al 50% rispetto a quello del lato sano
- gruppo C: lo spessore del terzo laterale del nucleo epifisario malato è inferiore al 50% rispetto a quello del lato sano.
In dettaglio durante l’evoluzione della malattia si ha:
- allargamento della rima articolare per edema della cartilagine epifisaria
- addensamento del nucleo epifisario per necrosi delle trabecole (aspetto metallizzato)
- frammentazione del nucleo con alternanza di zone più radiotrasparenti e zone più radioopache (aspetto tigrato)
- se evoluzione favorevole: ricostruzione normale del nucleo epifisario
- se evoluzione sfavorevole: il collo femorale si fa corto e tozzo e la testa appare deformata nella cosiddetta “coxa magna”
prognosi:
- gruppo A: buona
- gruppo B: buona se trattata prima dei 9 anni
- gruppo C: cattiva.
trattamento: incruento, il paziente va tenuto sotto osservazione. Si può far uso di corsetti ortopedici.
LE OSTEOCONDROSI VERTEBRALI GIOVANILI (malattia di Scheuermann): si verificano a livello dei piatti cartilaginei epifisari di più corpi vertebrali normali. I soggetti hanno un’età compresa tra gli 11 e i 14 anni.
sintomatologia:
- non è presente dolore
- aumento della normale cifosi fisiologica (dorso curvo giovanile) con iperlordosi lombare di compenso
quadro radiografico: si osserva un’irregolarità e un frastagliamento superfici superiori e inferiori dei corpi vertebrali con deformazione a cuneo anteriore.
trattamento: vanno utilizzati tutori ortopedici antigravitari associati a cicli di ginnastica attiva per rettificare la colonna. La terapia cruenta si basa su l’artrodesi vertebrale per via anteriore e posteriore.
LE OSTEOCONDROSI DELLO SCAFOIDE DEL TARSO (malattia prima di Kohler): lo scafoide si presenta addensato e appiattito e i soggetti lamentano dolore alla deambulazione. Si tratta con un gambaletto gessato.
LE OSTEOCONDROSI DELL'EPIFISI DISTALE DEL SECONDO E TERZO METATARSO (malattia seconda e terza di Kohler): si presenta con dolore sotto carico e claudicazione. Radiograficamente si rileva come un appiattimento della testa del secondo o terzo metatarso la cui estremità è addensata e frammentata. Il trattamento consiste nell’utilizzo di solette ortopediche di sostegno e scarico della volta trasversale.
LE OSTEOCONDROSI DELL'APOFISI POSTERIORE DEL CALCAGNO (malattia di Sever-Blenke): si manifestano con dolori calcaneali e alla radiografia di può evidenziare il nucleo di ossificazione della grossa tuberosità frammentato e addensato. Guariscono spontaneamente ma va sospesa qualsiasi attività sportiva e va raccomandato l’uso di una soletta ortopedica.
LE OSTEOCONDROSI DELL'APOFISI TIBIALE ANTERIORE (malattia di Osgood-Schlatter): si riscontra come tumefazione locale e dolore. Radiograficamente si rileva la presenza di ipertrofia, frammentazione ed accentuazione dell’opacità del nucleo ipofisario. Si risolve spontaneamente entro un anno. Va comunque sospesa l’attività sportiva e va tenuta una valva gessata per 20-25 giorni.
LE OSTEOCONDROSI DISSECANTI(malattia di Konig): può colpire anche il soggetto adulto. Si presenta come necrosi parcellare che interessa una piccola parte della cartilagine articolare e della spongiosa subcondrale dell’epifisi distale del femore. Il frammento si demarca dal tessuto circostante fino a distaccarsi e cadere libero nell’articolazione (“topo” articolare).
sintomatologia: dolore, idroartri recidivanti e ipotrofia muscolare
quadro radiografico: radiotrasparenza che delimita una piccola zona lenticolare. Presenza di un corpicciulo libero dai margini arrotondati e lisci
trattamento: chirurgico per via artroscopica. Fissazione del frammento con piccole viti di materiale riassorbibile. Se il frammento si è già distaccato si asporta.