La miopia è quell’ametropia in cui i raggi provenienti da infinito vanno a fuoco al davanti della retina. Esistono diverse classificazioni circa l’eziologia, l’entità del difetto e la sua progressione.
● Classificazione in base all’eziologia:
miopia assile : è la forma più frequente che si osserva. Il difetto rifrattivo in questo caso è legato ad un aumento della lunghezza del bulbo in senso antero-posteriore
miopia rifrattiva : il difetto è dovuto ad un aumento del potere diottrico dell’occhio e comprende 3 sottotipi:
- miopia da indice : legata ad un aumento dell’indice di refrazione del cristallino (prime fasi della cataratta nucleare)
- miopia di curvatura : si verifica in caso di aumento di curvatura della cornea o del cristallino
- miopia di rapporto : si verifica per uno spostamento anteriore del cristallino (sublussazione congenita o acquisita).
● Classificazione di tipo quantitativo (applicato essenzialmente alle forme assili)
miopie lievi : quando il difetto è inferiore alle 4 diottrie
miopie medie : quando il difetto è compreso tra le 4 e le 8 diottrie
miopie elevate : quando il difetto è superiore alle 8 diottrie
● Classificazione in base all’eventuale progressione (forme assili):
miopie semplici o benigne : possono essere considerate una variazione fisiologica del biotipo normale, insorge in età scolare e progredisce fino ad arrestarsi intorno ai 24 anni e spesso non supera le 5-6 diottrie
miopie progressive o maligne : si osserva in questi casi un progressivo allungamento del bulbo che progredisce per tutta la vita. Sono presenti gravi alterazioni di tutto il bulbo oculare e perciò va considerata una vera e propria patologia oculare.
Nell’occhio miope, il fuoco, per i raggi paralleli che provengono da infinito, è posto al davanti del piano retinico, su cui le immagini risultano sfuocate; per ovviare a ciò serve una lente negativa che provochi una divergenza dei raggi stessi. Il punto remoto, che dà origine ad un punto immagine a fuoco sulla retina, è situato a distanza finita, e tanto più vicino quanto più è elevata la miopia.
Sintomatologia : il paziente riferisce di non vedere nitidamente gli oggetti lontani, mentre la visione per vicino si mantiene buona. Nei casi di miopia lieve non corretta possono insorgere disturbi legati alla dissociazione tra l’accomodazione (meccanismo grazie al quale l’occhio può aumentare il proprio potere diottrico per permettere una visione nitida da vicino) che nei miopi non è necessaria e la convergenza (meccanismo che consente l’incontro degli assi visivi dei due occhi nella visione ravvicinata) che invece serve al soggetto miope per la visione da vicino. Tale squilibrio porta a disturbi astenopeici (cefalea durante l’applicazione per vicino, stanchezza visiva e talora nausea) o a perdita dell’equilibrio muscolare che sfocia, specie nella miopia elevata, in uno strabismo divergente con perdita della visione binoculare.
Esame clinico : nella miopia lieve il bulbo oculare è normale. Nella miopia patologica il bulbo appare allungato, l’occhio risulta prominente, la camera anteriore è più profonda della norma, la sclera è assottigliata. Sono caratteristiche le alterazioni a carico del corpo vitreo e della corio-retina:
- degenerazioni vitreali : fluidificazioni ed opacizzazioni del vitreo che nel tempo portano ad un suo collasso e distacco posteriore. Tali alterazioni sono responsabili di un sintomo caratteristico che prende il nome di miodesoposie cioè visione di mosche volanti.
- stafiloma postico di Scarpa : è un’ectasia della regione posteriore dell’occhio dovuta allo sfiancamento sclerale
- crescente miopico : si presenta come un’area semilunare di sclera, sul lato temporale della papilla, messa a nudo dallo stiramento di retina e coroide per l’allungamento del bulbo
- degenerazioni corioretiniche : appaiono come depigmentazioni, atrofia a carta geografica al polo posteriore, cicatrice fibrogliare pigmentata in sede maculare (macchia di Fuchs) e membrane neovascolari sempre in sede maculare.
Sono possibili diverse complicanze quali una più precoce comparsa di cataratta, e una maggiore frequenza di glaucoma e distacco di retina.