Le alveoliti allergiche estrinseche definiscono un quadro clinico che comprende febbre, tosse e broncospasmo dovute ad inalazione di proteine di origine organica o chimica.
Tali sostanze scatenano un processo flogistico, in determinati soggetti predisposti, caratterizzato da reazioni immunologiche di ipersensibilità di tipo 3 e 4. La malattia paradigmatica più conosciuta è “il polmone del contadino” chiamato così perche l’antigene s’è riconosciuto essere negli Actinomiceti termofili tra cui la Microspora Faeni (fieno).
PATOGENESI: la produzione di IgG ed IgA verso gli antigeni inalati, da parte del soggetto predisposto, dà il via alla formazione di immunocomplessi che attivano il Complemento e richiamano cellule infiammatorie (reazione di ipersensibilità di tipo 3). La reazione di tipo 4 mantiene ed amplifica il processo: vi è presentazione da parte delle APC dell’antigene ai linfociti T che si attivano e secernono citochine proinfiammatorie e chemiotattiche (IL2, IL6, IL1, IL8,….). La reazione conduce alla formazione di granulomi e se dura nel tempo produce un danno anatomico dovuto alla distruzione dei setti, delle fibre elastiche e alla deposizione di collagene (fibrosi).
CLINICA: il quadro è ricco e mima la comune polmonite batterica: febbre, malessere, astenia, tosse, dispnea. Un’inalazione massiva dell’antigene può provocare veri e propri attacchi asmatici. Quando l’esposizione cessa il quadro si risolve rapidamente, al contrario se l’esposizione è prolungata il processo infiammatorio diventa cronico e si assiste ad un dispnea a riposo, febbricola persistente, crisi broncospastiche ricorrenti fino all’insufficienza respiratoria con cianosi.
DIAGNOSI:
- anamnesi
- Rx torace: si rileva un aumento della trama interstiziale
- Lavaggio bronco-alveolare: si valuta una riduzione del rapporto CD4/CD8 e una riduzione dei macrofagi
TERAPIA: l’unica terapia efficace è l’allontanamento della fonte di esposizione antigenica. In caso di attacco acuto si somministrano steroidi e ossigeno.