Fratture sovracondiloidee dell’omero
Si manifestano quasi esclusivamente nei bambini tra i 5 e i 10 anni. Si distinguono in:
- fratture per estensione: generalmente per trauma indiretto per caduta sulla mano atteggiata a difesa e gomito in iperestensione
- frattura per flessione: dovuta a trauma indiretto per caduta sul gomito sollecitato in iperflessione
Sintomatologia:
- Gomito tumefatto in toto: edema e deformità in varismo o valgismo
- Dolore spontaneo
- Ecchimosi
Complicazioni:
- Paresi o paralisi del nervo radiale: mano cadente
- Raro interessamento del nervo mediano perché protetto da muscolo brachiale anteriore: impossibilità di chiudere la mano a pugno, opposizione del pollice, anestesia della faccia palmare delle prime tre dita e della metà radiale del quarto dito
- No interessamento ulnare
- Sindrome ischemica di Volkmann per spasmo dell’arteria omerale, per contusione o stiramento da “inginocchiamento” dell’arteria. Le fasciature semplici o gessate facilitano l’instaurarsi di questa sindrome. Si distinguono due fasi nell’evoluzione della sindrome:
o Fase prodromica: dolore, edema della mano, dita fredde, cianotiche e ipomobili
o Fase di stato: entro due settimane. Deformità “ad artiglio” della mano, polso flesso a 90 gradi, pollice addotto, falangi distali in flessione e falangi prossimali in iperestensione.
- Gomito varo
- Gomito valgo con eventuale deficit del nervo ulnare che si manifesta con la cosiddetta “mano benedicente”: iperestensione metacarpo-falangea del quarto e del quinto dito e flessione alle interfalangee delle stesse dita.
- Ossificazione periarticolare con conseguente rigidità.
Trattamento:
d’urgenza, per evitare sindrome ischemica è opportuno non utilizzare bendaggi e apparecchi gessati. Se è presente una frattura scomposta si sottopone il paziente ad una trazione transolecranica seguita da immobilizzazione toraco-metacarpale per 20-25 giorni. In caso di complicazioni vascolari, per ridurre la tensione dell’ematoma che preme contro la fascia aponeurotica, è indicata la sua incisione. Il trattamento degli esiti è chirurgico: se residua un gomito varo o valgo trova indicazione una osteotomia correttiva.

Fratture del capitello radiale
Dovute a trauma indiretto, per caduta sul palmo della mano atteggiata a difesa. La lesione può essere rappresentata da: fissurazioni, fratture parcellari o marginali con o senza scomposizione, e fratture trasversali fino alla decapitazione.
Sintomatologia:
- dolore alla pressione
- limitazione funzionale alla pronosupinazione
Trattamento:
Se non è presente scomposizione è sufficiente una immobilizzazione in brachiometacarpale per 20 giorni. Nelle fratture scomposte dell’adulto, il trattamento è chirurgico: riduzione e sintesi del capitello e, in caso di fratture pluriframmentarie, asportazione del capitello. Nei bambini va sempre tentata la riduzione incruenta e evitata l’asportazione. Dopo l’intervento, brachiometacarpale per 15-20 giorni.

Fratture dell’olecrano
Sono frequenti e riconducibili a trauma diretto (caduta su gomito flesso) o indiretto (caduta sulla mano a gomito esteso).
Sintomatologia:
- tumefazione
- ecchimosi
- depressione interframmentaria a gomito flesso a 90 gradi
- impotenza funzionale ad estendere l’avambraccio
Complicazioni: esposizione
Trattamento:
Incruento solo nelle fratture incomplete e non scomposte con brachiometacarpale per 15-20 giorni. E’ cruento nelle fratture complete e si concretizza nella sintesi dei frammenti con viti.