Bloccano l’enzima ACE e quindi la produzione di angiotensina II.
Hanno una storia curiosa: derivano dallo studio del veleno dei crotali (serpenti a sonagli). I pazienti morsi manifestavano un collasso per eccesso di attività vasodilatante. Da qui hanno studiato il veleno e hanno isolato il principio attivo. Sulla base della struttura del composto è stato sintetizzato il CAPTOPRIL, primo ACE-inibitore. È l’unico che presenta un atomo di zolfo anche se ora è in studio lo ZOCHENOPRIL.
Si dividono in 3 classi:
- quelli con lo zolfo
- quelli con 2 gruppi COOH (quasi tutti)
- quelli con un atomo di fosforo (FOSINOPRIL)
La sperimentazione non ha continuato sulla scia del captopril perchè:
• temevano che lo zolfo aumentasse le reazioni allergiche (facilmente provoca rush cutanei,..)
• ha emivita molto corta (2h) quindi le somministrazioni sono almeno 3 al giorno. Questo diminuisce la compliance del paziente.
Il capostipiti di quelli con 2 gruppi COOH è l’ENALAPRIL. Bisogna trasformarlo in un estere in modo che richieda un’attivazione per deesterificazione. Questi ACE-inibitori di tipo 2 hanno avuto un enorme successo perchè hanno un’emivita di circa 11-12 h quindi si somministrano 1-2 volte al giorno. È stato fatto uno studio per verificare se valeva effettivamente la pena togliere dal commercio il Captopril. S’è dimostrato che nei pazienti di una certa età la qualità di vita è risultata in assoluto migliore con l’utilizzo di questo farmaco (è ancora in commercio).
Il Fosinopril ha come unica differenza che, mentre gli altri hanno escrezione prevalentemente renale, questo viene metabolizzato dal fegato e la stessa quota viene eliminata per via renale. Può venire quindi somministrata in caso di IR . ha inoltre emivita lunga.
Tranne il Captopril sono tutti profarmaci privi di gruppo estere (Enaloprilact, Lisinoprinact,..)
Indicazioni d’uso:
- ipertensione arteriosa: l’effetto è più rilevante se il paziente è stato depletato di sodio. Se si vuole passare da una tp con tiazidico a una tp con ACE-inibitore si può avere una crisi ipotensiva perchè gli ACE-inibitori sono più potenti se c’è carenza di Na+. Se il paziente presenta un’ipertensione reno-vascolare (placca aterosclerotica in arteria renale provoca un flusso al glomerulo insufficiente) il rene si difende liberando la renina per mantenere un’adeguata pressione di filtrazione. In questi casi con l’ACE-inibitore si può avere una IR acuta (perchè blocco la renina e il flusso al glomerulo diventa insufficiente)
- per ridurre il rimodellamento del cuore
- per ridurre la secrezione di aldosterone quindi bloccare la risposta lenta. Si avrà iperpotassiemia soprattutto se il paziente è contemporaneamente trattato con diuretici risparmiatrori di K+
- in pazienti con DM
- per ridurre l’incidenza di problemi cardiovascolari gravi (infarto, ictus)
- insufficienza ventricolare sistolica sn: studi specifici hanno dimostrato una diminuzione della progressione dell’insufficienza con riduzione dell’evento morte
- infarto miocardico già nella fase acuta per ridurre le resistenze periferiche e quindi facilitare la contrazione del cuore (diminuzione dello sforzo). Dopo la fase acuta la somministrazione dell’ACE-I va verificata. È una tp a lungo termine. Riduce la mortalità
- nefropatia diabetica: ne rallenta la progressione
Effetti indesiderati:
- tosse molto frequente. Incidenza fino al 20%. È secca, stizzosa attribuibile all’eccesso di bradichinina (prodotta durante l’infiammazione) quindi se non la si degrada, perchè l’enzima è bloccato, può provocare una reazione irritativa delle vie respiratorie. Può essere una semplice raucedine o una tosse canina fino ai conati di vomito. Il trattamento va, in questo caso, sospeso.
- Ipotensione eccessiva, marcata se presente riduzione di Na+. La tp va iniziata di sera prima di andare a letto così, se è presente questo effetto, si vede meno. Dal giorno dopo, se non ci sono stati problemi, la somministrazione passa al mattino sempre a bassa dose.
- IR acuta per ipertensione reno-vascolare
- Sono teratogeni quindi non vanno somministrati nelle donne in gravidanza anche se, soprattutto in questo caso, l’ipertensione è dovuta proprio alla renina quindi sarebbero i farmaci più appropriati
- Esantemi (st il Captopril), sono comunque rari
- Proteinuria improvvisa e consistente. Spesso se si sospende il trattamento non si ripresenta con la somministrazione di un nuovo ACE-I.
- Edema angioneurotico: incidenza dello 0.1-0.2%. E’ potenzialmente mortale. Il farmaco si somministra solo per os, quindi prima di poter verificare la presenza dell’edema in tutta la sua potenza è presente una fase prodromica (guance e lingua gonfie); va trattato con un cortisonico.
- Disgeusia (impossibilità di percepire i gusti) con conseguente calo ponderale
- Epatotossicità rarissima
- Aumentano i livelli di litiemia e digossinemia con i possibili effetti tossici correlati. La litiemia deve essere mantenuta intorno allo 0.8 mEq/l.