Il virus respiratorio sinciziale appartiene alla famiglia Paramyxoviridae e al genere Pneumovirus.
Si conosce un unico sierotipo; con l’impiego di anticorpi monoclonali è possibile suddividere i ceppi virali in due gruppi A e B ed in vari sottotipi all’interno di ciascun gruppo.
Ha un certo grado di resistenza ambientale visto che per ridurre l’infettività del 90% a 37°C occorrono 24 ore e a 4°C occorrono 96 ore.
Nel lattante e nel bambino il virus è responsabile di una rilevante quota di broncopolmoniti ed è certamente di gran lunga il più importante agente di bronchioliti.
In età scolare, nell’adolescenza e nell’età adulta le reinfezioni, via via meno frequenti, assumono più spesso l’aspetto di rinofaringiti, febbrili o non, o di sindromi influenzali.
La diagnosi di infezione da virus RS può essere fatta con accettabile approssimazione su base clinica ed epidemiologica, quando si osservano numerosi casi di bronchiolite e di altre infezioni delle basse vie respiratorie in bambini nel primo anno di vita.
Per la dimostrazione della presenza di virus nelle secrezioni delle vie aeree sono disponibili test diagnostici rapidi e poco costosi (dotati di elevata specificità ma con sensibilità variabile dal 50 al 90%) basati su metodi immunoenzimatici.
Molto più sensibile è la metodica RT-PCR (reverse transcriptase polymerase chain reaction) che, però, richiede una più lunga e complessa esecuzione.
Epidemiologia : le sorgenti di infezione sono rappresentate da soggetti affetti da forme respiratorie di gravità molto variabile. La trasmissione avviene fondamentalmente per via aerea e con le mani contaminate da secrezioni respiratorie.
L’incubazione è di 3-7 giorni, il virus viene eliminato con le secrezioni rinofaringee a partire dall’esordio della sintomatologia clinica (o al massimo 1-2 giorni prima) per tempi variabili da 4-5 a 20-25 giorni. La prima infezione viene contratta precocemente nella maggior parte dei casi; più dell’80% dei bambini di 4 anni possiede anticorpi specifici. L’immunità acquisita non protegge da reinfezioni; tuttavia, con il ripetersi delle reinfezioni la frequenza e la gravità degli episodi morbosi diminuiscono significativamente (così le forme più precoci sono di regola anche le più gravi)
Prevenzione : la protezione dei lattanti può essere ottenuta evitando il loro contatto con persone che presentino qualsiasi sintomo di infezione respiratoria acuta, anche di modesta entità, e curando particolarmente la pulizia delle mani prima di accudirli.