IlIl fuIIl fumatore ottiene dal tabacco degli effetti gratificanti di ordine fisico e psichico.

L’abitudine al fumo genera uno stato di dipendenza (tabagismo) dovuto all’assorbimento cronico di nicotina.
La sindrome da astinenza è caratterizzata da :
- sintomi psichici : astenia, irritabilità, ansia
- sintomi fisici : alterazione del sonno, diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa
Un’ampia serie di studi epidemiologici e sperimentali hanno dimostrato gli effetti negativi del fumo sulla salute.
In Italia il fumo di tabacco causa ogni anno oltre 90.000 morti per le diverse patologie ad esso correlabili :
- Broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO; bronchite cronica, enfisema), polmoniti, TBC
- Cardiopatia ischemica, trombosi cerebrale, ipertensione, aterosclerosi, aneurisma aortico, miocardite
- Tumori : cavo orale, laringe, esofago, polmone
Nel fumo di sigaretta, di sigaro e di pipa sono presenti numerosissime sostanze provenienti dalla combustione del tabacco.
La maggior parte di esse si trova anche nel fumo che si sviluppa da qualsiasi altro processo di combustione, altre, come la nicotina, sono specifiche del fumo di tabacco.
Le sostanze che hanno azione nociva sulla salute sono diverse e si trovano alcune nella fase gassosa, altre nella fase corpuscolata.
Ossidi di azoto, aldeidi, fenoli, cresoli, ammoniaca, piridina : sono sostanze irritanti
- inducono broncocostrizione
- inducono ipertrofia delle cellule mucose con ipersecrezione di muco
- inibiscono le ciglia vibratili della mucosa dei bronchi
ossidi di azoto, aldeidi, ammoniaca, piridina sono in fase gassosa, mentre fenoli e cresoli sono in fase corpuscolata.
Il recupero funzionale è buono quando si smette di fumare, anche dopo molti anni di fumo, purchè non si siano prodotte lesioni irreversibili legate all’instaurarsi di bronchite cronica o enfisema.
Varie sostanze cancerogene sono presenti nel fumo di tabacco.
Il rischio è in stretto rapporto con il numero di sigarette fumate,, con l’età di inizio del fumo e con l’abitudine di inalare il fumo (fumo trattenuto nel cavo orale o profondamente aspirato fino ai polmoni). Il rischio diminuisce smettendo di fumare progressivamente col passare del tempo fino a pareggiarsi con quello dei non fumatori.

Idrocarburi aromatici policiclici:
- Benzopirene, benzoantracene, dibenzoantracene (fase corpuscolata - azione cancerogena). Sono metabolizzati in composti altamente cancerogeni da enzimi cellulari (es. idrolasi dei macrofagi e dei linfociti); l’attività enzimatica aumenta con l’esposizione al fumo, pur restando a livelli molto diversi da un individuo all’altro per differenze genetiche.
In base a queste osservazioni si potrebbe pensare di individuare precocemente i soggetti maggiormente predisposti all’insorgenza del cancro del polmone, in quanto forniti di più elevata attività enzimatica
- Dibenzacridina, dibenzocarboli: (fase corpuscolata - azione cancerogena)
- Metilindoli, metilcarboli, catecoli : (fase corpuscolata - azione cancerogena)
- Polonio 210, arsenico, composti del nichel, composti del cadmio : (fase corpuscolata - azione cancerogena)
- Nitrosammine : (fase gassosa - azione cancerogena)
- Ammine aromatiche : (fase corpuscolata - azione cancerogena)
- Idrazina, cloruro di vinile, uretano, nitropropano, acrilonitrile, nitrosopirrolidina : (fase gassosa - azione cancerogena)
Il fumo di sigaretta è uno dei fattori di rischio maggiori nei riguardi della cardiopatia ischemica e di lesioni vascolari cerebrali. Rispetto al cancro polmonare ed alla bronchite cronica, per questa malattia l’aumento del rischio per il fumatore è più modesto.
Numerosi studi fisiopatologici nell’uomo e sperimentali negli animali dimostrano che la nicotina e l’ossido di carbonio del fumo di tabacco esplicano numerosi effetti negativi sul cuore, sulle arterie e sulla crasi ematica.

Nicotina
Presente nella fase gassosa è responsabile della dipendenza fisica sviluppata nei riguardi del tabacco, con conseguente crisi da astinenza in caso di interruzione del fumo abbassa la concentrazione di HDL, aumenta il livello di fibrinogeno, inibisce la produzione di prostaciclina (prostaglandina ad azione antiaggregante e vasodilatatrice) con conseguente azione trombogena,
aumenta la frequenza cardiaca, aumenta la pressione arteriosa, favorisce le aritmie e modifica la secrezione gastrica e la mobilità del piloro; ciò può spiegare la più elevata frequenza di ulcera gastro-duodenale nei fumatori (due volte più frequente rispetto ai non fumatori).

Monossido di carbonio
In fase gassosa causa minore ossigenazione dei tessuti compreso il muscolo cardiaco (secondo il numero di sigarette fumate può determinare nel fumatore fino al 15% di carbossiemoglobina), aumenta la permeabilità dell’endotelio vasale favorendo l’instaurarsi delle alterazioni aterosclerotiche, causa basso peso alla nascita e più elevata mortalità perinatale e induce malformazioni congenite (2-3 volte più frequenti nei bambini nati da donne fumatrici)

Acido cianidrico: fase gassosa

Fumo passivo: per fumo passivo si intende l’esposizione di un non fumatore ai prodotti della combustione del tabacco in un ambiente chiuso.

Legislazione
In Italia è proibita la vendita ai minori di 14 anni, è vietata la pubblicità ed è vietato fumare nei locali aperti al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblici.