Per soggetti adulti di 18-35 anni di età, il fabbisogno energetico può essere calcolato, mediamente, in 2.900 calorie per gli uomini ed in 2.100 per le donne.
Tale fabbisogno diminuisce progressivamente con l’avanzare dell’età, mentre è maggiore nell’adolescenza.
Il fabbisogno di proteine è calcolato in 0,95 g/Kg di peso corporeo; di queste, una parte deve essere di origine animale, di maggiore valore biologico ai fini dell’apporto di aminoacidi essenziali per l’organismo umano.
Quanto ai grassi, essi non devono essere presenti per più del 30% delle calorie totali nei bambini e negli adolescenti e per più del 25% negli adulti con preponderanza di quelli contenenti acidi grassi insaturi.
I carboidrati complessi (amidi) devono essere i più rappresentati e devono fornire dal 45% al 55% delle calorie totali, mentre i carboidrati semplici o zuccheri (saccarosio, lattosio, fruttosio ecc.) devono fornire meno del 10% delle calorie totali.
Infine devono essere introdotte sufficienti quantità di vitamine liposolubili ed idrosolubili, di minerali e di fibre indigeribili (non meno di 30g al giorno).
Le proteine ed i carboidrati forniscono 4,1 Kcal/g, mentre i grassi forniscono 9,3 Kcal/g
L’alimentazione, per il mantenimento del migliore stato di salute deve essere sufficiente, non eccessiva e bilanciata.

La malnutrizione per difetto è frequente nei paesi in via di sviluppo e, nei paesi sviluppati a causa di diete errate e negli anziani.

La malnutrizione per eccesso è propria dello stile di vita dei paesi sviluppati e consiste in una introduzione eccessiva di tutte le componenti alimentari, con particolare preponderanza di grassi e proteine di origine animale, accompagnata da eccessiva assunzione di sodio come cloruro di sodio (sale da cucina). Conseguenza abituale dell’eccesso di alimentazione è il sovrappeso, che si associa spesso all’ipercolesterolemia.

Per valutare le condizioni di nutrizione di una persona si calcola l’indice di massa corporea (IMC) o body mass index (BMI) secondo la seguente formula : IMC o BMI = pso in Kg/quadrato dell’altezza in m
Nell’adulto si considera normale un IMC da 18,5 a 24,9, si parla di sovrappeso di grado 1 per un indice da 25 a 29,9, di grado 2 da 30 a 39,9 e di grado 3 da 40 in su.
Si considerano obesi coloro che hanno un indice di 30 o più.

Diabete: l’obesità è il principale fattore di rischio per il diabete; secondo stime effettuate in Italia, l’80% dei casi di diabete sarebbe attribuibile all’alimentazione eccessiva

Cardiopatia ischemica: l’ipercolesterolemia e l’ipertensione sono direttamente in rapporto con l’alimentazione. L’obesità è un indice di rischio per la cardiopatia ischemica

Ictus cerebrale: il principale fattore di rischio per l’ictus cerebrale è l’ipertensione,che, a sua volta, è influenzata dal consumo eccessivo di sale e dal sovrappeso

Cancro della mammella: fra i vari fattori di rischio noti per il cancro della mammella, l’unico modificabile è l’obesità

Cancro dello stomaco, del colon-retto, della prostata, dell’utero

Osteoartrosi

Carie dentale: zuccheri semplici

Prevenzione della malnutrizione
Nei paesi sviluppati l’obiettivo principale è la riduzione del consumo eccessivo di alimenti; in particolare, è necessario ridurre il consumo di grassi (specialmente dei grassi animali), di carne e di sale. Nello stesso tempo è necessario aumentare il consumo di frutta, verdura e cereali.
- Sostanze protettive : acidi grassi insaturi : acido oleico (acido grasso essenziale monoinsaturo) ed acidi grassi essenziali polinsaturi come l’acido linoleico ed alfa-linolenico. Si trovano negli oli vegetali e nei pesci. Azione protettiva nei riguardi delle malattie cardiovascolari; gli effetti protettivi derivano dalla loro capacità di abbassare il livello di colesterolo LDL, di ridurre la trombogenesi e di espletare un’azione antiaritmica.
- Sostanze antiossidanti : vitamine A, C, E, beta-carotene, selenio. Bloccano i processi di perossidazione ed antagonizzano sia i processi aterosclerotici, sia la cancerogenesi
- Fibre indigeribili