I rifiuti urbani si distinguono in:
- Rifiuti domestici
- Rifiuti stradali e di aree pubbliche
- Rifiuti vegetali da aree verdi pubbliche e private
- Rifiuti cimiteriali (compresi quelli da esumazione ed estumulazione)

I rifiuti speciali sono prodotti da:
- attività agricole
- attività industriali
- attività artigianali
- attività commerciali e servizi
- attività sanitarie
- demolizione, costruzione e scavo

I rifiuti sanitari assimilabili ai rifiuti urbani :
- residui di pasti e ristorazione
- spazzatura
- contenitori vari es. sacche e contenitori per urine
- indumenti e lenzuola monouso, pannolini e pannoloni
- gessi ortopedici
- rifiuti a rischio infettivo che siano stati sterilizzati

I rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo : contengono sostanze tossiche o nocive e richiedono trattamenti e smaltimenti particolari

I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo : rifiuti provenienti da reparti o stanze d’isolamento
oggetti contaminati con sangue o altri liquidi biologici provenienti da qualsiasi reparto

I rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento :
- organi e pezzi anatomici
- animali da esperimento
- farmaci

I rifiuti pericolosi: contengono sostanze tali da presentare un pericolo per la salute e per l’ambiente:
- farmaci
- pile esauste
- batterie esaurite

Gestione dei rifiuti
- riduzione della produzione dei rifiuti
- prodotti in contenitori ricaricabili e riutilizzabili, eliminazione di involucri non necessari
- raccolta differenziata e recupero, reimpiego, riciclaggio
- plastica, carta e cartoni, vetro, alluminio, legno, frazione organica (residui alimentari di origine vegetale e animale, scarti vegetali provenienti da giardini pubblici e privati).
- con opportuni trattamenti i rifiuti organici possono essere trasformati in “compost”.
I rifiuti devono essere triturati e immessi in reattori per avviare il processo di fermentazione ad opera di microrganismi saprofiti, che si riproducono a spese delle sostanze organiche.
La fermentazione aerobia si fa proseguire accumulando i rifiuti all’aperto : nei cumuli si ha in breve tempo un rilevante aumento di temperatura (fino a 65-70°C) che poi decresce lentamente.
Rivoltando periodicamente i cumuli per fornire l’ossigeno necessario alla continuazione del processo, si determinano nuovi aumenti di temperatura seguiti da lenta diminuzione.
Il processo di compostaggio si considera terminato quando rivoltando i cumuli non si hanno più aumenti di temperatura; ciò accade in circa 2-3 mesi.
Il prodotto finale, il “compost”, è una massa soffice, porosa, di colore bruno con l’odore non sgradevole del terriccio, in cui la demolizione delle sostanze organiche è solo parziale.
Esso offre tutte le garanzie di salubrità, poiché le elevate temperature raggiunte nella fase di compostaggio inattivano microrganismi patogeni e uova di elminti.
Può essere utilizzato come “ammendante” di terreni agricoli.
Il potere fertilizzante può essere aumentato mescolando ai cumuli di rifiuti solidi organici i fanghi degli impianti di trattamento delle acque reflue

Smaltimento
- smaltimento delle componenti residue con modalità rispettose della salute della popolazione e della qualità dell’ambiente
- incenerimento : dà luogo a ceneri e scorie che rappresentano il 10% in volume e il 30% in peso dei rifiuti di partenza. Le scorie di combustione possono:
  • essere accumulate in discariche
  • essere impiegate come materiale di riempimento per lavori edili e stradali
  • essere utilizzate come componente di conglomerati cementizi
Gli inceneritori più moderni sono dotati di sistemi per il recupero dell’energia termica e sono indicati come termovalorizzatori.
- discariche controllate : tre tipi di discariche : per rifiuti inerti, per rifiuti solidi urbani e per rifiuti pericolosi. La struttura della discarica deve essere tale da isolare i rifiuti dal terreno, disponendo dal fondo verso la superficie, un rivestimento isolante costituito da uno strato di argilla e una membrana di materiale plastico e, sopra di questo, uno strato di sabbia con una rete di condutture per il drenaggio del percolato. Al termine di ogni giornata lavorativa gli strati di rifiuti sono ricoperti con terra, mista eventualmente a ghiaia, ciottoli per uno spessore di 20-30 cm. L’impianto deve essere completato da un sistema di camini di esalazione per il recupero del biogas che si produce da processi biochimici che avvengono ad opera di microrganismi che attaccano la frazione organica dando luogo alla produzione di anidride carbonica e di metano.