- Sorgenti di infezione : dolci o gelati alla crema o alla panna, formaggi, carni

- Portatori umani : pelle (piodermiti es. foruncoli, paterecci) e mucose (es. naso tramite secrezioni nasali)

- Incubazione : 2-3 ore, ma può andare da 1 ora a 7 ore

- Sintomi : nausea, vomito, dolori addominali (diarrea), manca la febbre perché non vi è una infezione

Se la temperatura degli alimenti è quella ottimale di 30-40°C, i microrganismi si moltiplicano rapidamente fino a raggiungere in poche ore il numero di 10 alla sesta-10 alla nona per grammo.
Sono sufficienti pochi microgrammi di enterotossina per provocare manifestazioni tossiche; la cottura, pur uccidendo i batteri, non inattiva l’enterotossina.
L’enterotossina agisce a livello del SNC sul centro del vomito.
Si conoscono cinque diverse enterotossine (A,B,C,D,E) che sono molto resistenti ad agenti fisici (termostabili) e chimici.
Come altri agenti di tossinfezioni, gli stafilococchi enterotossici non alterano i caratteri organolettici degli alimenti. Anzi, l’alterazione prodotta dai microrganismi saprofiti ostacola la loro moltiplicazione a causa dell’abbassamento del pH (es. creme inacidite).

Per quanto violenta possa apparire la sintomatologia, essa è in genere di breve durata ed il malato si riprende nel giro di poche ore o di 1-2 giorni. Solo eccezionalmente si può avere un decorso più grave, in soggetti in cattive condizioni di salute.

- Diagnosi: la dimostrazione della capacità di produrre enterotossina fornisce la prova definitiva che gli stafilococchi isolati dai malati e dall’alimento sono i responsabili della tossinfezione.
L’enterotossina può essere anche direttamente cercata dai residui dell’alimento nel caso in cui gli stafilococchi siano stati uccisi dalla cottura.

- Prevenzione: evitare contatto con alimenti da parte di coloro che sono affetti da piodermiti e da lesioni ed escoriazioni delle mani