E' caratterizzata da una frequente sensibilizzazione per allergeni alimentari e dalla associazione con alterazioni dermatologiche (dermatite pruriginosa o eczema). Si calcola che il 3% della popolazione sia affetta da forme di dermatite atopica: un soggetto su quattro presenta manifestazioni oculari. La congiuntivite atopica è quindi una delle malattie oculari più diffuse. Esistono due forme cliniche: la prima è la forma infantile che tende a scomparire nel terzo anno di vita, ma può ripresentarsi successivamente. La forma clinica dell'adulto invece si manifesta generalmente attorno ai vent'anni. Nei soggetti affetti vi è spesso una storia famigliare da atopia; essi presentano livelli elevati di IgE, IgG ed IgM seriche con diminuzione delle IgA e delle IgD. Esistono anche dati che fanno pensare ad alterazioni della immunità cellulare. Le alterazioni cutanee consistono in aree aritemato-pruriginose principalmente in corrispondenza delle superfici flessorie, del viso e delle regioni postauricolari. Le manifestazioni oculari non sono legate alla stagione. Le congiuntive possono essere pallide o più spesso iperemiche, frequentemente vi è ipertrofia papillare a carico della tarsale e talvolta anche del limbus. Spesso vi sono alterazioni dei bordi palpebrali dovute a macerazione da eccessiva lacrimazione o blefarite da sovrapposizione batterica (stafilococco). La cornea è spesso coinvolta con cheratite puntata, ulcere e nei casi più gravi fenomeni di neovascolarizzazione. E' stata riscontrata una elevata incidenza del cheratocono con un meccanismo patogenetico assolutamente sconosciuto. Tra le congiuntiviti allergiche la congiuntivite atopica è di certo la più difficile da trattare, più lunga come durata, dalla sintomatologia fastidiosa e capace di causare le complicanze più gravi.