La varicella è una malattia esantematica, acuta e contagiosa, caratterizzata dall’eruzione di un esantema pruriginoso, con elementi maculo-papulosi generalizzati, che evolvono in vescicole e croste. Di solito il decorso è benigno, con evoluzione verso la guarigione spontanea, ma la sintomatologia comporta uno stato di sofferenza non trascurabile per il malato.
L’agente eziologico è il virus della varicella-zoster, un herpesvirus così chiamato perché è responsabile, oltre che della varicella, anche dell’herpes zoster, manifestazione ricorrente e localizzata che fa seguito all’infezione primaria per la persistenza del virus in forma latente.
E’ un virus a DNA che appartiene alla famiglia degli Herpesviridae; è un virus labile
Il virus penetra attraverso le prime vie aeree, in cui si moltiplica per dar luogo ad una successiva fase viremica con diffusione in tutto l’organismo. Dopo un periodo di incubazione di 14-16 giorni, che può andare da 10 a 21 giorni, la malattia inizia con febbre modica e malessere, che si accompagnano con l’eruzione di un caratteristico esantema pruriginoso e generalizzato.
Questo è costituito da 250-500 elementi maculo-papulosi, che si presentano ad ondate successive, sono più abbondanti nelle parti coperte del corpo ed evolvono rapidamente in vescicole, che si coprono di croste dopo 3-4 giorni.
Le lesioni cutanee possono subire delle infezioni batteriche, specialmente se vengono grattate per l’intenso prurito.
In alcuni casi, l’infezione può decorrere senza l’eruzione del tipico esantema o con l’eruzione di un numero di elementi così piccolo da passare inosservati.
Negli adolescenti, negli adulti e negli immunodepressi il decorso è solitamente più grave e le complicanze più frequenti.
La letalità è molto bassa nei bambini, circa 1 caso di morte ogni 100.000; essa è più elevata negli adulti, circa 30 casi ogni 100.000.
Complicanze si possono presentare a carico del sistema nervoso centrale con atassia cerebellare acuta ed encefalite.
L’atassia cerebellare può manifestarsi da una a tre settimane dopo l’eruzione dell’esantema, con frequenza di 1 caso ogni 4.000, e di solito ha un’evoluzione benigna con ritorno alla normalità entro 2-4 settimane.
L’encefalite si presenta con frequenza di 1 caso ogni 1.000 ed ha un decorso più grave: la mortalità fra coloro che sviluppano encefalite è del 5-20%, mentre fra coloro che sopravvivono il 15% circa ha sequele neurologiche permanenti.
Altre complicanze a carico del sistema nervoso sono la meningite, la mielite trasversa e la sindrome di Reye, quest’ultima connessa con la somministrazione di acido acetilsalicilico (aspirina).
Una grave complicanza non neurologica con elevata letalità è la polmonite da varicella, che è piuttosto frequente negli adulti (1 caso ogni 400) e negli immunodepressi.
Dopo la guarigione, il virus persiste in stato latente nei gangli delle radici dorsali dei nervi che fuoriescono dal midollo spinale. La sua riattivazione causa l’Herpes zoster (comunemente chiamato “fuoco di Sant’Antonio”, che si manifesta con la comparsa di vescicole a grappolo lungo il decorso di uno o più nervi, più spesso nella schiena e nel petto. L’eruzione cutanea è accompagnata, specialmente negli adulti, da intenso bruciore).
Diagnosi
Prima dell’eradicazione del vaiolo, in certi casi si poneva il problema della diagnosi differenziale fra le due malattie, a causa della somiglianza delle rispettive lesioni cutanee.
Attualmente, la diagnosi è facile su base clinica ed epidemiologica.
L’isolamento e la tipizzazione del virus dal liquido delle vescicole ha interesse in fase di monitoraggio delle campagne di vaccinazione per distinguere i casi di varicella da virus selvaggio dai rari casi di eruzione cutanea da virus attenuato del vaccino.
Epidemiologia
Il virus della varicella-zoster è patogeno soltanto per l’uomo e la sorgente di infezione abituale è costituita dai malati di varicella, talvolta anche dai malati di zoster.
E’ altamente contagioso e la trasmissione avviene facilmente con goccioline di secrezioni delle prime vie aeree o per contatto diretto con le lesioni della varicella o dello zoster.
Il periodo di contagiosità va da 1-2 giorni prima della comparsa dell’esantema fino alla comparsa delle croste.
Il periodo di incubazione è mediamente di 14-16 giorni, con limiti massimi di 10-21 giorni.
In assenza di vaccinazione, la varicella è una malattia tipicamente infantile, a causa della sua elevata contagiosità, tanto che il 90% dei bambini si infetta entro i 13 anni di età.
Prevenzione
Nei casi in cui è necessario il ricovero in ospedale, il malato deve essere tenuto in stretto isolamento fino alla comparsa delle croste per evitare la trasmissione ad altri pazienti.
La riammissione a scuola o in comunità dei bambini che si sono ammalati di varicella può essere consentita dopo che tutte le vescicole si sono trasformate in croste.
I bambini non immuni che sono stati esposti al contagio possono essere sottoposti ad immunoprofilassi passiva con la somministrazione di immunoglobuline anti-varicella-zoster per via intramuscolare ad un dosaggio di 125 U per ogni 10 Kg di peso corporeo e per un massimo di 625 U.
Il modo più sicuro ed efficace di proteggere un bambino è la vaccinazione.
La somministrazione del vaccino, costituito da virus della varicella-zoster vivi e attenuati, va fatta intorno ai 15 mesi di vita, contemporaneamente alla somministrazione del vaccino trivalente MPR.
Esiste anche una formulazione tetravalente in cui il vaccino anti-varicella è combinato con MPR.
La vaccinazione conferisce una protezione dell’85-90% da tutte le forme di varicella e del 100% dalle forme moderate e gravi; ciò significa che in caso di epidemia nessuno dei vaccinati ammalerà in forma grave o moderata e solo alcuni presenteranno una forma lieve, con non più di 15-30 lesioni cutanee, che guarirà rapidamente.
Il vaccino presenta pochi effetti indesiderati, consistenti in lieve reazione nella sede di inoculazione nel 10-15% dei vaccinati, esantema localizzato al punto di inoculazione nel 3-5%, esantema in altre sedi in un ulteriore 3-5%. In questi casi, l’esantema è costituito da 2 a 5 elementi maculopapulosi che compaiono da 5 a 26 giorni dopo la vaccinazione e regrediscono rapidamente. Eccezionalmente sono state osservate reazioni avverse gravi, come encefalite, atassia ed altre manifestazioni neurologiche. Anche l’insorgenza di herpes zoster è rara ed è stimata in 2,6 casi ogni 100.000 dosi di vaccino distribuite.