Lesioni complesse derivanti dalle cellule ectodermiche embrionali, che nella loro evoluzione danno origine a molte diverse cellule (cheratinociti, cellule degli annessi...).
Spesso, soprattutto in caso di lesioni multiple, essi sono associati ad altri difetti di sviluppo,
soprattutto a carico dello scheletro, del SNC e degli occhi (sindrome del nevo epidermico).
Possono essere suddivisi a seconda della loro cellularità predominante:
- nevi cheratinocitici (es. nevo epidermico verrucoso, tra i più comuni)
- nevi follicolari
- nevi sebacei, (es. nevo sebaceo, tra i più comuni)
- nevi apocrini
- nevi eccrini
- nevo di Becker.

Nevo epidermico verrucoso

Lesione cutanea localizzata o diffusa, spesso congenita, costituita quasi esclusivamente da
cheratinociti.
Clinica: molto raramente compare ormai nell'età adulta. Inizialmente è costituito da papule o
placche rosate o lievemente pigmentate; poi le lesioni si estendono con comparsa di nuovi
elementi, con superficie poi più cheratosica e scura; raggiunta la fase di maturità, rimane
stazionario tutta la vita.
Diametro e forma sono molto variabili, se le lesioni sono diffuse è definito sistematizzato.
Se sugli arti ha una configurazione lineare che segue la lunghezza dell'arto; quando invece è sul
tronco, tende a formare bande trasversali ondulate che non attraversano la linea mediana del
corpo.
La superficie è più o meno cheratosica a seconda dei casi. Sulle regioni palmoplantari è molto
cheratosico, sulle pieghe tende a macerare.
Se compare un nodulo, sospettare una neoplasia.
Diagnosi differenziale: nevo epidermico acantolitico, porocheratosi lineare (disordini lineari più
rari); lichen striatus (lesioni pruriginose, si risolve spontaneamente); nevo sebaceo (meno
verrucoso, più frequente a viso, collo, testa; è giallastro).
Terapia: se piccolo, asportazione chirurgica. Se è esteso, i retinoidi per via sistemica possono dare parziale e temporanea risoluzione.

Nevo sebaceo

Lesione circoscritta, spesso congenita, costituita prevalentemente da ghiandole sebacee.
Clinica: presente nello 0,3% di tutti i neonati, più raramente compare nell'infanzia. Quasi sempre
unico. Placca rotonda o ovale, 1-10 cm, rosa giallastra con superficie liscia o poco rilevata.
Se esteso o multiplo si possono associare altri difetti di sviluppo a carico di scheletro, SNC, occhi
(sindrome del nevo epidermico, può accadere anche col verrucoso).
Sedi più frequenti: testa, collo, specialmente sul cuoio capelluto (dove la lesione appare alopecica), tempie e regione periauricolare.
Dopo la pubertà si ispessisce, con possibile rilievo e superficie cheratosica; poi rimane stazionario.
In esso possono svilupparsi neoplasie.
Diagnosi differenziale: facile. Un iniziale xantogranuloma giovanile può essere simile. Nevo
epidermico verrucoso.
Terapia: se piccolo, asportazione chirurgica. Se esteso, asportazione e uso di espansori cutanei.

Nevo di Becker

Lesione pigmentata acquisita costituita da una chiazza bruna a contorni irregolari con numerosi
peli; generalmente monolaterale.
Clinica: da pochi mm a diversi cm, bruno chiaro o scuro omogeneo, aspetto a carta geografica con
isole periferiche, bordi ben definiti e superficie piana.
Comune in tutte le razze. Più spesso compare sulla spalla, in sede pettorale e scapolare.
Le forme bilaterali e multiple sono rare. Spesso è interessata da ipertricosi.
Tardivamente tende a diventare più chiaro.
Diagnosi differenziale: nevo melanocitico congenito medio o grande (è congenito).
Terapia: sempre benigno, rimuoverlo lascia esiti sgradevoli. Si può fare laserepilazione per la
componente pilifera.