E' una complicnza del reflusso gastroesofageo di lunga durata che si presenta nel 10% dei pazienti con GERD sintomatica. E' il fattore di rischio più importante per lo sviluppo dell'adenocarcinoma esofageo. Nell'esofago di B. la mucosa esofagea distale perde il normale epitelio squamoso che viene sostituito da un epitelio cilindrico metaplastico, tipico dell'intestino, a seguito di prolungati stimoli irritativi. Per porre diagnosi devono essere presenti:
- evidenza endoscopica di epitelio cilindrico al di sopra della giunzione gastroesofagea
- evidenza istologica di metaplasia intestinale nei campioni bioptici. L'esofago di B. viene suddiviso nei tipi:
* long barrett: esteso cranialmente oltre 3 cm sopra la giunzione G-E
* short barrett: con estensione inferiore ai 3 cm
Patogenesi: non è chiara, la metaplasia è comunque il risultato di un'alterazione nel programma di differenziazione delle cellule staminali della mucosa esofagea.
Clinica: la maggior parte dei pazienti ha un'età compresa tra i 40 e i 60 anni. La maggiore incidenza si ha nei maschi caucasici. Si manifesta clinicamente per le sue complicanze secondarie, costituite da:
- ulcerazioni locali
- sanguinamenti
- stenosi.
La conseguenza più temibile è l'adenocarcinoma che insorge con una frequenza stimata 30-40 volte quella della popolazione generale.
Terapia: è la stessa della GERD mantenendo un costante monitoraggio endoscopico. Nel caso di displasia di alto grado si penserà alla chirugia tradizionale (esofagectomia) o endoscopica (mucosectomia).