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venerdì 30 aprile 2010


Herpes simplex

Responsabile: HSV, tra cui distinguiamo HSV1 (forme orali) e HSV2 (forme
genitali).
Si trasmette tramite contatto interumano. HSV può essere nella saliva o nelle secrezioni genitali di soggetti asintomatici. L'infezione da HSV1 avviene in genere nell'infanzia in ambito familiare, HSV2 dalla pubertà in poi.
Dopo l'infezione si ha una risposta immunitaria con remissione delle lesioni, ma HSV persiste in latenza nei gangli dei nervi sensitivi (nel ganglio del Gasser per HSV1 e nei gangli sacrali per HSV2).
Dopo una diminizione dell'immunità locale o sistemica si ha riattivazione dell'infezione, il virus viaggia lungo gli assoni sino alla superficie mucocutanea, dove causa recidive.
L'infezione e le recidive sono contrastate dall'immunità cellulo-mediata.
Infezione erpetica primaria: sono molto frequenti infezioni subcliniche. Quello genitale è più
frequentemente sintomatico.
La più frequente manifestazione di HSV1 è però la gengivostomatite erpetica, soprattutto in
bambini 1-5 anni. Incubazione di 5-6 giorni. Compare la stomatite con febbre alta, malessere, scialorrea, disfagia, ademomegalia. Gengive e mucose eritemato-edematose, ulcerazioni coperte da pseudomembrane giallastre e circondate da un orletto eritematoso. In 2 settimane guarisce.
L'infezione primaria genitale si presenta come vulvovaginite acuta, disuria, febbre, malessere, edema sulle mucose, eritema, ulcerazioni dolenti o dolorabili, linfoadenopatia inguinale. Nel maschio sintomi simili a glande, prepuzio, asta.
Complicazioni: cheratocongiuntivite, con ulcerazione corneale e palpebre edematose.
Eczema herpeticum (eruzione varicelliforme di Kaposi): predisponente sono la dermatite atopica o altre alterazioni cutanee. Si haun'eruzione acuta e generalizzata di vescico-pustole emorragiche su base edematosa con febbre.
Herpes neonatale: da HSV2 contratto nel passaggio nel canale del parto. Può essere mortale, con gravi setticemie e meningiti. Se l'infezione erpetica primivita è avvenuta nel primo trimestre di gestazione, si possono avere aborto o malformazioni.
Infezione erpetica ricorrente: nel 10% della popolazione. Le recidive sono più frequenti genitali.
Derivano da calo dell'immunità cellulo-mediata locale o sistemica. Le manifestazioni sono più lievi rispetto all'infezione primaria. Si formano piccole vescicole con prurito a grappolo che passano in 7-10 gg senza cicatrice.
Complicazioni: eczema herpeticum, anche nelle recidive.
Cheratite erpetica: se le recidive coinvolgono l'occhio.
Eritema multiforme: nel 65% di questi pz c'è una storia di herpes labiale.
Herpes simplex cronico: erosioni persistenti al volto e perineali, comuni in pz HIV+, sino a eruzioni varicelliformi.
Diagnosi
Aumento degli anticorpi, ma la sierologia impiega 15 gg per dare risultati e non ha valore
in caso di recidive.
Rapido e semplice è il test di citodiagnostica di Tzanck: si striscia su vetrino materiale di una
vescicola. Al microscopio si vedono degenerazione balloniforme e cellule multinucleate.
Si può fare anche una coltura di HSV dal liquido delle vescicole; servono 5 giorni.
Si possono trovare, tramite l'immunofluorescenza, Ab monoclonali dal liquido delle vescicole (utile per distinguere HSV1 e HSV2).
HSV si può vedere anche con microscopia elettronica; rapido ma molto costoso.
Terapia
Le forme lievi non ne necessitano.
Nelle altre forme si usa aciclovir, topico o e.v. in casi gravi come eruzione varicelliforme di Kaposi, negli immunocompromessi, nell'herpes neonatale.
Si può fare anche chemioprofilassi nei soggetti con molte recidive.
Alternative all'aciclovir sono il valaciclori e la vidarabina.

domenica 25 aprile 2010


Lichen planus

È una dermatite papulosa cronica a patogenesi autoimmune cellulomediata.
Colpisce soggetti tra i 30 e i 70 anni.
È dovuto a un processo citotossico mediato dai linfociti T verso i cheratinociti in replicazione
dell’epidermide e/o del pelo e delle unghie, che esprimono sulla loro superficie un antigene
o che hanno epitopi comuni con altri epiteliociti danneggiati.
Gli antigeni possono essere di natura tossica (es. farmaci), virale (HBV, HCV) o aptenica (da contatto). Gli epiteliociti attaccati per primi possono essere quelli epatici, dei duttuli biliari, della mucosa intestinale.
Clinica
La lesione base è una papula poligonale piccola capace di confluire con papule vicine formando placche più estese. Classicamente sono rosso-violacee, diametro 1-2 mm, percorse da esili strie biancastre (strie di Wickham), meglio visibili se si applica vaselina. Sono di solito sulla faccia volare del polso, ma possono essere anche altrove, perfino ricoprendo tutto l’ambito corporeo. Il prurito di solito è intenso ma talvolta può mancare.
A seconda della sede ha aspetto diverso.
· Zona pretibiale: lichen verrucosus, caratteri ipertrofici verrucosi
· Zona genitale maschile: le papule si raggruppano in forma anulare
· Zone plantari: lichen ulcerativo, raro, degli anziani. Perdita delle unghie dei piedi e alopecia
cicatriziale
· Lichen planus pilaris, o follicolare, in cui tutte le papule sono follicolari e portano spesso ad
alopecia cicatriziale del cuoio capelluto
· Lichen actinicus, esclusivo dei fototipi più scuri, in cui si hanno placche pigmentate in
zone fotoesposte.
Un’altra variante è il lichen bolloso, che si distingue in lichen pemfigoide (il lichen si associa a un pemfigoide bolloso) e in lichen bolloso vero e proprio (più raro).
Le mucose sono spesso colpite; sulla superficie interna delle guance si hanno striature
biancastre, lucide, reticolate. Anche lingua e labbra sono interessate soprattutto dal lichen erosivo, in cui i bordi della lingua sono erosi ed edematosi mentre il centro è biancastro. Sono lesioni dolorose che possono impedire l’alimentazione. A livello delle mucose genitali, le pareti vaginali o le piccole labbra possono addirittura collabire e far scomparire la cavità.
Il lichen orale è considerato lesione precancerosa.
Le unghie sono colpite nel 10% e appaiono ruvide, solcate, assottigliate o distrutte.
Si può associare anche a malattie viscerali, come la colite ulcerosa (raro) o l’epatite cronica
postvirale (HBV, HCV). Pare che all’epatopatia si associ soprattutto la forma erosiva.
Diverse dal lichen sono le eruzioni lichenoidi, indotte dall’assunzione di farmaci (arsenicati,
clorochina, oro, isoniazide, tetracicline…). L’eruzione consiste in piccole papule disseminate e
confluenti.
Il lichen può insorgere dopo terapia con IFN-α nei soggetti con epatite virale.
Raro è il lichen nitidus: papulette translucide isolate localizzate alla cute del pene o al dorso delle mani, soprattutto in bambini.
Terapia
Risultano utili medicazioni con corticosteroide topico. Nei casi più difficili si preferiscono immunosoprressori (ciclosporina a basse dosi).
Il tacrolimus è utile nelle forme erosive.