E' una malattia infettiva acuta da Epsten Barr virus, scarsamente contagiosa, caratterizzata da:
  • febbre
  • angina
  • adenopatie
  • splenomegalia
  • leucocitosi e presenza in circolo di monociti atipici
Epidemiologia: è frequente negli adolescenti dei paesi industrializzati, mentre nei paesi in via di sviluppo colpisce preferenzialmente i bambini dove decorre in modo asintomatico.
Dopo la guarigione, il virus continua ad essere eliminato in grandi quantità con la saliva per oltre un anno e l'eliminazione prosegue poi in modo saltuaio per tutta la vita.
La trasmissione avviene per via orofaringea con la saliva (malattia del bacio) e anche attraverso il sangue.
Il virus infetta inizialmente le cellule epiteliari dell'orofaringe poi i linfociti B che possiedono il recettore C3b o CR2 del sangue e del tessuto linfatico dove provoca un'infezione di tipo immortalizzante. I linfociti B infatti, vengono stimolati a proliferare indefinitivamente determinando un'attivazione policlonale con produzione di anticorpi, comprendenti anche autoanticorpi contro eritrociti e piastrine, responsabili di eventuali manifestazioni di anemia e piastrinopenia autoimmuni. I linfociti B trasformati presentano degli antigeni di superficie che evocano la risposta cellulo-mediata dei linfociti T CD8+.
Tutto ciò determina una specie di reazione di rigetto che si esprime con interessamento degli organi del sistema reticolo-endoteliale (linfoadenomegalia ed epatosplenomegalia).
Clinica: dopo un lungo periodo di incubazione si ha un esordio brusco con febbre elevata, malessere generale, faringodinia, cefalea e mialgia. L'angina è in genere di tipo pseudomembranoso come quella difterica dalla quale si differenzia per il fatto che la pseudomembrana non si dissolve in acqua. E' presente linfoadenopatia generalizzata, splenomegalia ed epatomegalia con incremento delle transaminasi e rash cutaneo nel 15% dei casi. Possibili complicanze sono:
- rottura della milza per attività fisica
- ostruzione laringea
- sindrome emorragica rara
- anemia emolitica autoimmune
- encefaliti
- meningiti
- sindrome di Guillan-Barrè.
L'EBV agisce anche come cofattore del linfoma di Burkitt, del carcinoma nosofaringeo e di un linfoma a cellule B in pazienti con deficit di T CD8+ (sindrome linfoproliferativa X-linked).
Diagnosi: è presente una linfomonocitosi con monociti atipici. Importanti sono le prove sierologiche:
  • reazione di Paul-Bunnel
  • reazione di Davidson
  • ricerca di IgM antiEBV-CA o antigene capsidico che sono tipici della fase acuta. Le IgG raggiungono un picco nella 3-4a settimana e possono persistere per tutta la vita
Terapia: sintomatica. Gli steroidi sono indicati soltanto in caso di severa ostruzione faringea, piastrinopenia o anemia emolitica. E' raccomandato il riposo.